Workin’ on a dream tour – Stoccolma | Scene Tagliate

Sembra che il racconto sulla trasferta scandinava di questi fan di Springsteen non sia stato pubblicato integralmente su fucine.

Ecco la parte [inspiegabilmente] tagliate che i potenti mezzi delle Larrycette hanno recuperato per voi:

Tratta di andata del viaggio

Si pasteggia in self service in Austria, dove ho l’immediata conferma che la mia competenza del tedesco è prossima allo zero. Avendo preso da qualche mese l’inspiegabile decisione di non alimentarmi con animali carini (il pesce lo mangio: il pesce è tonto, a malapena si rende conto di essere vivo, figuriamoci se si accorge di morire per nutrirmi; e poi è esteticamente brutto, se crepa non me ne frega niente), mi studio di capire quali pietanze non contengano carne. Escludo facilmente tutti i secondi, perché ci sono le figure, ma con le zuppe entro in difficoltà: “Goulasch” lo capisco, e lo devo scartare; “Rindbrühe” è brodo di manzo, si vede anche dalle chiazze di grasso in superficie, perciò niente da fare neanche qui; “Lauchsuppe”, che sarà? Sono tentata dal sceglierla per esclusione, oltretutto mi pare che “salmone” sia una parola simile. Certo che la zuppa di salmone sarebbe ben strana, anche perché non sapevo di salmoni adriatici che risalissero fino all’Austria…infatti salmone si dice “Lachs”, mi sovviene. Chiedo al signore davanti se in questa stupida Lauchsuppe ci sia carne, ma lui, da vero uomo, scrolla la testa, allarga le braccia e mi fa “È zuppa”. Impietosita, sua moglie comprende il mio dramma e mi garantisce che si tratta di verdure. Scopro mentre scrivo che “Lauch” vuol dire porro: a giudicare dal sapore – di bagnoschiuma al muschio bianco, con un retrogusto salato di catarro – avrebbe potuto essere qualsiasi cosa. Anche salmone, in effetti. Il dolce, però, fa onore al Paese: una Marillenschockolademoussetorte – una torta spumosa al cioccolato con le albicocche (il tedesco è una lingua semplice, basta scomporre le parole lunghe e leggerle in ordine contrario; satanica, ma semplice) – alta quindici centimetri con i valori nutrizionali equivalenti a quelli di un silos di pasta e fagioli con lo zucchero. Quando usciamo, i pantaloni non mi cadono più e sul sedile dietro si sta decisamente più scomodi.

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