Tra le uova che l’uomo può gustare ricordiamo le strapazzate.
Tra le uova che l’uomo può gustare, come non citare il tegamino.
C’è l’uovo alla cocque.
C’è l’uovo all’ostrica.
Ma l’œvo co’ a tomata te lo fanno solo a Genova.
… Almeno, che io sappia.
Trattasi di una preparazione di rara difficoltà, ma di sublime effetto.
Fate attenzione, perché non è roba per principianti.
Prendete un pentolino, metteteci un poco di olio e fateci riscaldare della salsa di pomodoro, salatela leggermente e conditela, a piacere, con del basilico, o dell’aglio o tutt’edue, o anche niente. A me piace con anche niente.
Ora prendete le uova.
Prendete un tegamino.
Fin qua ci siete? Bene.
Ora mantenete la calma e accendete il fuoco sotto il tegamino e metteteci il burro, o l’olio.
Sempre con i nervi molto saldi, spaccate le uova nel tegamino, versate subito la salsa di pomodoro (all’incirca un cucchiaio da minestra per ogni uovo), afferrate al volo una forchetta e strapazzate il tutto nel tegame.
Okay pronte.
Buone, eh?
I più arditi scaldano la salsa nello stesso tegamino e ci spaccano le uova dopo, che è molto più logico, ma a questo modo si sporca pochissimo e non è divertente.
E comunque ci vogliono anni e anni di esperienza, data la complessità della pietanza.
Se le uova ti hanno fatto venire in mente la Pasqua, dai un’occhiata al mio post sui curiosi dolci tradizionali di Trieste per questa festa: pinza, titola e presnitz