Being Agenda Larrycette [1]

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Vedi, a volte, com’è appassionante l’esistenza di un’agenda Larrycette?
La vita degli oggetti non sempre è interessante, però – per dire – anche provare per un breve momento la sensazione di essere la forchetta di Springsteen o il rasoio della Bellucci non dev’essere male.
Agli amanti dei viaggi piacerà immedesimarsi nell’agenda di Larrycette destinata a rem.
Essa ha lasciato Trieste il 20 dicembre, in un Paccocelere1  da dodici euro (dodici: praticamente una cena in Slovenia, o la spesa di una settimana, o due ore di lavoro, o tre etti di boeri…) al fine di arrivare entro Natale. Sapevo benissimo che, dato il periodo intenso delle spedizioni, non sarebbe arrivato a destinazione l’indomani, ma mi sarei accontentata che arrivasse entro il nuovo anno.
Essa ha quindi lasciato la filiale delle poste per il magazzino di Trieste, dove ha soggiornato il minimo indispensabile, poi è arrivata a Milano. In questo magazzino deve essersi trovata meglio, perché ci è stata un po’ di più, anzi dubito che lo abbia mai lasciato. Le Poste sostengono di averla messa in consegna tante volte e aver fatto diversi tentativi di recapito, peccato che nessuno di essi abbia mai prodotto uno di quei  graziosi bigliettini adesivi sui portoni, che dicono “siamo passati in orario d’ufficio e stranamente non c’eri; ripassiamo domani alla stessa ora, così siamo sicuri di non trovarti e non fare le scale, tanto poi ti arrangi tu col calvario del servizio clienti”.
Trascorso il tempo necessario ad esser certi che la spedizione non sia più in consegna – ovvero, ho appreso dall’impiegato dell’ufficio postale, 30 giorni per un pacco che dovrebbe richiederne 1 – ho potuto sporgere un reclamo, per tentare di recuperare l’importo e/o l’agenda (la quale, nel frattempo, cominciava a perdere attualità).
All’ufficio posta le sono molto gentili e prodighi di suggerimenti per compilare correttamente il reclamo e non dimenticare alcun allegato che possa aiutare a dimostrarne la fondatezza [sì, perché si sono inculati l’agenda, mi hanno becciato dodici euro e poi l’onere della prova ce l’ho io] e lo trasmettono via fax all’ufficio reclami di Roma. Non rilasciano ricevuta del fax. Mi fanno con riluttanza un timbro sbiadito sulla fotocopia (che mi ero portata da sola) dei documenti e assorret’.
Il tempo trascorre lieto e dell’agenda di Larrycette non ho più notizie. Mi immagino un postino pigro che si sbellica e, immaginando che sia diventato un lettore del blog, accarezzo per qualche tempo l’idea di comunicare con lui attraverso un post che lo sensibilizzi a consegnare l’agenda al destinatario, facendogli comprendere quanto essa fosse attesa e quanto il suo gesto sarebbe stato apprezzato e lodato. Suona va più o meno “Brutto schifoso, ladro e bugiardo, culo pesante, fancazzista e mangiapane a tradimento, reo di rubare agende e stipendio: so che non sei mai passato a casa di rem, so che non è vero che hai fatto il giro, so che stai facendo scempio dell’agenda senza nemmeno comprenderne il valore. Restituiscila subito, consegnala al destinatario o rimandala al mittente, fai quello che vuoi, ma ridaccela. Tanto è intrisa del potente fluido sciagurifero che ho ereditato da mia madre e che porterà a te e alla tua genealogia tutta indicibili sofferenze e sventure. Liberatene, ti conviene, a noi Tutankahmon ci fa una pippa e se decidiamo che un oggetto diventa veicolo della nostra vendetta, chi lo possiede è più che maledetto.” Naturalmente questi oggetti sono innocui se posseduti da individui per i quali non proviamo alcun rancore. Poi, siccome sono buonissima, ho deciso di soprassedere e di non maledire un potenziale nuovo piccolo lettore.
Ieri, sconcertante e piacevole come un compagno di scuola che si fa vivo dopo decenni perché ti ha googlato, Zzi trova sul portone l’avviso di un pacco per me. ‘mpossibbile! Chi mi manda cosa? Sarà antrace! Sarà una busta di proiettili! Poi, la folgorazione: l’agenda.
Inizia il travaglio per recuperare il pacco.

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