È in edicola a fascicoli: impara lo Sloveno con Larrycette [10]

Magari alcuni di voi si aspettavano un commento sulla gara notturna di orienteering svoltasi a Venezia la settimana scorsa, e non escludo di pubblicare in futuro il mio tecnicissimo e consuetamente ficcante contributo, tuttavia, mentre voi piccoli lett-ori state ancora a rimembrare le gare passate, io penso a voi e ai vostri impegni futuri, e vi faccio iniziare una degna preparazione per la Lipica Open.

E come potrei mai prepararvi, io, per questo prestigioso appuntamento orientistico?
Ma, naturalmente, insegnandovi (alla buon’ora) a interagire con gli indigeni.

È dunque giunto il momento di formulare le nostre prime espressioni in sloveno!


Impara lo sloveno

I saluti e le presentazioni

 • I saluti •

Poniamo di incontrare qualcuno e di volerlo salutare.
Innanzitutto, dobbiamo far caso a che momento della giornata sia:

INCONTRANDOSI

Prima delle nove del mattino:
Dobro jutro
Jutro
è un sostantivo neutro che significa “mattino”; dobro è il neutro dell’aggettivo dober/dobra/dobro, che vuol dire “buono”. Il neutro si usa anche in forma avverbiale per dire “bene”.

Tra le nove e il tramonto:
Dober dan
Dan
è un sostantivo maschile e significa “giorno”; dober, come abbiamo appena visto, è il nominativo maschile singolare dell’aggettivo che vuol dire “buono”.
Direi che fin qua non è difficile.

Dopo il tramonto:
Dober večer
Come avrete intuito, večer significa “sera”.

Quando conosceremo sufficientemente la persona da potercelo permettere, potremo anche rivolgergli un saluto più disinvolto:

Zdravo
Si potrebbe tradurre con il nostro “salve”, infatti contiene la radice etimologica dei termini legati al concetto di salute.

Zivjio
Equivale al nostro “ciao”.
È ovvio che se direte “ciao” vi capiranno tutti e non di rado vi sentirete salutare così. Sappiate – a puro titolo di curiosità – che ćao [‘t∫ao] è un saluto molto diffuso in Serbia, sulla costa meridionale della Croazia e nella parte serba della Bosnia, inoltre la prossimità della Slovenia con il nostro paese fa sì che alcuni termini italiani di uso molto comune siano noti e usati regolarmente da alcuni gruppi di parlanti, perciò nessuno strabuzzerà gli occhi se saluterete con “ciao”, così come gli italiani capiscono perfettamente se fate gli spiritosi dicendo “Hello”; ma non pensate di parlare sloveno!

A un certo punto, dovrete anche separarvi dal vostro nuovo amico, e vi servirà ancora un orologio:

ACCOMIATANDOSI:

A qualsiasi ora entro le 21/22:
Nasvidenje
Vuol dire “arrivederci” (contiene, infatti, il verbo videti e il pronome nas). È l’unica parola slovena per dirlo: qualsiasi altra cosa – più o meno somigliante – possiate aver sentito appartiene ad un’altra lingua slava.

A serata inoltrata/prima di dormire:
Lahko noč
Se l’orario – o la sua faccia – rende evidente che il nostro interlocutore filerà sotto le coperte appena liberatosi della nostra presenza, lo si può anche salutare augurandogli la buonanotte.
VI faccio notare che noč è un sostantivo femminile, che termina in consonante perché appartiene alla seconda declinazione. Sono certa che l’aggettivo lahek (lett.: “lieve”)con desinenza -o vi aveva fatto capire di essere in presenza di un accusativo singolare femmile.

In confidenza:
Adijo
Non vuol dire “addio per sempre, mi struggerò di dolore ricordandoti perché non ci vedremo mai più”, come in italiano, vuol dire semplicemente “ciao” quando si sta andando via (tipo tschüss) ed è usato correttamente anche quando si sa benissimo che ci si rivedrà.

Ovviamente, anche in questo caso, se l’ora lo richiede, potete usare lahko noč.

• Presentazioni •

Sono sicura che se sfodererete il vostro irresistibile sorriso, tutti saranno conquistati, tuttavia potreste voler fare qualcosa di più che salutare la folla plaudente e, magari, dare informazioni essenziali su di voi… tipo il nome (ime [im’e]), almeno.

Siccome conosciamo già molto bene la coniugazione del presente indicativo del verbo essere (glagol biti) e i pronomi personali al nominativo, potremo presentarci dicendo semplicemente “io sono…”; non solo: potremo anche presentare chi ci accompagna:

Dober dan! Jaz sem Alessio, in ona je Laura.

Se non siamo così intraprendenti, potrebbe essere che ci venga domandato il nostro nome. La domanda suona così:

Kako ti je ime?
Letteralmente sarebbe “Com’è a te il nome?”, con una costruzione simile al dativo di vantaggio del latino e del francese.

A questa domanda corrisponde una costruzione analoga in frase affermativa:
Ime mi je Alessio.

Chiaramente, nulla ci vieta di mescolare le formule e rispondere con “io sono” alla domanda “come ti chiami” o con “mi chiamo” alla domanda “chi sei” (che, comunque, è improbabile che ci venga rivolta).

Può essere che in segreteria vi chiedano il vostro cognome: si dice priimek.

Gli sloveni hanno un modo carinissimo per dire “chiamarsi di cognome”, che letteralmente significa “mi scrivo”, nel senso di “mi firmo”: pisati se (infinito riflessivo del verbo pisati, scrivere, appunto).

Se non capite quello che vi domandano, potete chiedere di ripetere più lentamente.
La richiesta cortese si esprime con l’avverbio lahko (che altro non è che il neutro usato in forma avverbiale dell’ormai noto aggettivo lahek, che significa “lieve” e “leggero”, ma anche “gentile”, “garbato”) e il verbo coniugato all’indicativo:

A lahko ponovite?
L’espressione tradotta letteralmente suonerebbe un tutt’altro che garbato “gentilmente, ripetete?”, mentre vi assicuro che è una forma gentile di domandare per ottenere. La a è una particella intraducibile che introduce la domanda, non ci deve preoccupare (ma ce la dobbiamo ricordare).
La traduzione migliore dovrebbe essere “può ripetere/potrebbe ripetere, per favore?”

Grazie a questo esempio, notiamo che la forma di cortesia, in sloveno, si esprime con la seconda persona plurale (in pratica si danno del voi).

Siccome non mi ricordo se abbiamo fatto la coniugazione dell’indicativo presente dei verbi regolari, ve la schiaffo qua di seguito, tanto le desinenze sono simili a quelle del verbo essere e non c’è molto da imparare.

Jaz ponovim
Ti ponoviš
On/ona/ono ponovi
Midva ponoviva
Vidva ponovita
Onidva ponovita*
Mi ponovimo
Vi ponovite
Oni ponovijo

[*non sono sicurissima della coniugazione del duale, se il mio ingegnere bilingue di fiducia volesse intervenire, gliene sarei assai grata]

Parimenti, la coniugazione del riflessivo pisati se è

Jaz se pišem
Ti se pišeš
On/ona/ono se piše
[Aspettiamo Marko con la K per il duale]
Mi se pišemo
Vi se pišete
Oni se pišejo

(Noterete che c’è una metafonia della vocale tematica che, avanzando, fa sì che la consonante del tema palatalizzi, è un fenomeno abbastanza comune nelle lingue slave, non ci scomporremo per così poco).
La bella notizia è che la particella riflessiva se è invariata a tutte le persone.

Tenete presente che se non può mai occupare la prima posizione in una frase, quindi se non volete dire il pronome, dovrete spostare in prima posizione il verbo, affinché la particella riflessiva resti in seconda:

Kako se pišeš?
Pišem se Tenani.

Mi pare che per oggi ci sia abbastanza carne al fuoco.

5 thoughts on “È in edicola a fascicoli: impara lo Sloveno con Larrycette [10]

  1. daniela

    ho scoperto questo sito oggi per caso cercando la ricetta della rigojanci, mi è piaciuto tantissimo la lezione di sloveno che è fatta in modo particolarmente spiritoso , ma soprattutto chiara ed intelligente. E da tempo che mi arrabatto per imparare questa lingua anche per motivi di vicinanza ma le uniche cose in cui mi riesco ad orizzontare un po’ sono le argomentazioni cibarie . Mi piacerebbe poter seguire ancora le tue lezioni e cercar di capire le infinite declinazioni che esistono per ogni locuzione. Cordiali saluti

  2. markogts

    Midva ponoviva
    Vidva ponovita
    Onidva ponovita

    ok

    Midva piševa
    Vidva pišeta
    Onidva pišeta

    Il tuo ing bilingue in modalità zzi/assertiva

  3. Larry Post author

    Hvala lepa moje draz˜e.

    Non è che – già che ci sei – ci insegni anche a scrivere le lettere coi diacritici con tastiera mac? Perché io ogni volta cerco la prima parola che mi viene in mente con google e faccio copia&incolla del singolo grafema, ma non credo sia la procedura corretta.

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