Lipica Open 2014 [3] – sabato 8 marzo

      6 Comments on Lipica Open 2014 [3] – sabato 8 marzo

La mattina seguente offro al mio caro ospite una colazione davvero misera, danneggiando per sempre la reputazione di una delle più gettonate locande per orientisti, perché sono troppo presa dalla preparazione dei muppet per il Principe Consorte.
A dire il vero, io gli starei preparando dei cupcake, per esprimere la mia gratitudine per avermi risparmiato la vita a Krk (e perché il 6 marzo era il suo compleanno), ma a posteriori ho appreso che erano muppet; credo si siano meritati l’appellativo per i colori sgargianti e l’aspetto complessivamente sgarruppato.

Giungiamo sul campo-gara sotto un sole insolitamente tiepido e una piacevole arietta tesa… bella tesa, sì. Fin troppo tesa, infatti, a causa del vento, la nostra giovane, ma rispettabile società non ha potuto issare il gazebo, così lo ha montato basso, dando l’impressione che ci fosse il circo dei nani in mezzo al prato.
Benedico la decisione di allestire ugualmente un ritrovo che ripari gli atleti dal sole e dalla Natura matrigna, ma indubbiamente stiamo dando nell’occhio. Penso che, in un ritrovo di fulminati – quali gli orientisti, anche se ciascuno a modo suo, indiscriminatamente sono – noi siamo i più squinternati di tutti… per quanto belle siano le divise del Komenda, non potrei stare in nessun’altra società.

A proposito di divise, subito si fanno notare le protagoniste indiscusse di questa edizione della Lipica Open: le tute della nazionale norvegese.
Sono strepitose, siamo tutti rimasti molto colpiti. Sono così armoniose, così di fattura tanto pregevole, vestono talmente bene e hanno una così intensa allure di eleganza, pur senza rinuniciare a un marcato piglio dinamico e sportivo, che non solo noi donne – più avvezze a notare certi dettagli – ma perfino, anzi specialmente, tutti gli uomini presenti sono stati incantati dalla loro bellezza e le hanno ammirate compiaciuti per tutto il tempo, scambiandosi impressioni e opinioni, tutte – non occorre ribadirlo – molto positive.
L’edizione 2014 di questo irrinunciabile appuntamento di orienteering passerà alla storia come quella in cui la nazionale norvegese si è presentata con le nuove tute. Forse, se non c’eravate, vi parrà singolare, ma chiedete a chiunque fosse là delle tute della nazionale norvegese, e comprenderete facilmente, dalla sua viva descrizione, il perché di tanta ammirazione e popolarità.
Speriamo che anche altre nazionali adottino presto una tenuta analoga.

Zzi e io abbandoniamo i nostri ospiti lombardi al trail-o e ci rifugiamo in slaščičarna a rifocillarci delle fatiche sportive, quindi recuperiamo il tatami di ferro per di rem e andiamo a casa a preparargli la stanza, che significa spingere verso le pareti tutto ciò che sta nel mezzo, fino ad ottenere lo spazio indispensabile a disporre il tatami di ferro, più un minimo di margine per girarci intorno, ma da una parte sola.
Il tatami di ferro è la salvifica branda pieghevole che la nostra compagna di classe preferita del corso di sloveno ci ha generosamente prestato per far dormire il nostro amico. È stata una manna dal cielo e non le esprimeremo mai abbastanza la nostra gratitudine, ma – in qualità di branda pieghevole – è un po’ bassa, il che sembra aver reso le manovre di atterraggio e decollo leggermente farraginose.

Dovete sapere, infatti, che la locanda per orientisti più gettonata del nordest è, sì, dotata di due comodi divani-letto collocati in due stanze separate, ma una di esse è comunicante con quella dei padroni di casa, e la metà della coppia con il sonno leggero ha espresso il desiderio di non avere accanto né l’ospite insonne che sta al computer fino a tardi e si sveglia tre volte per notte, né quello con la bronchite.
Posto io il veto sulla soluzione di mettere uno dei nostri amici a dormire dalla Giraffa, collochiamo rem nella stanza in mezzo e lo Speaker in sala, il più lontano possibile, praticamente nel condominio accanto.


[La carta di casa nostra è un po’ vecchia, è sorto un armadio dove prima c’era un cumulo di zaini. Il tatami di ferro stava al posto dell’asse da stiro]

Potremmo, quindi, offrire ancora un posto letto al miglior offerente silenzioso, ma Zzi mi fa notare che la locanda ha comunque un cesso solo e giura che se invito ancora qualcuno, quella che si alzerà alle cinque per far trovare il bagno già libero agli altri al loro risveglio sarò io.
Con la dolcezza si ottiene tutto, e sabato Zzi e io dormiamo tristi e soli, nell’assordante silenzio di una casa vuota.

Per sapere cosa è successo in gara, potete leggere il mio post sul blog di orienteering di Zzi (Larrycette NON È un blog sull’orienteering). Se non volete sapere, è il momento di interrompere l’ascolto del podcast, perché sto per raccontarvelo… Piccoli Lettori avvisati…

 

6 thoughts on “Lipica Open 2014 [3] – sabato 8 marzo

  1. Siamo tutti Catherine Taylor says...

    … with the cabbage that you will see our heroine going around the forests dressed as that Dutch there ! Also because we need just a blond hair (or something similar) to say “Look, there is Catherine Taylor!”

  2. The Speaker

    Non dare retta a questo tipo qui sopra. La domanda è: ce la facciamo a leggere tutto il resoconto della Lipica entro il 12 aprile, vero? Se devi tagliare qualcosa, trascura la parte culinaria (tutto attaccato)

  3. Larry Post author

    Stai forse insinuando che dopo il 13 aprile non sarò più in vita?

    Maledizione, coach, non puoi dirmi questo: eri l’unico che ci credeva, nemmeno io ci credo quanto te, non puoi mollarmi!

  4. The Speaker

    Nemmeno per sogno.
    Il 13 aprile c’è la gara a Casorate Sempione ed io potrei non essere nelle condizioni di leggere alcunché in seguito…

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.