C’è sempre una prima volta, o “La Rigojanci” [part ciù] ✎

I convenevoli con ‘lbonazzo hanno richiesto un’ottantina di minuti, la sosta al supermercato altri dieci.
Al novantesimo sono stremata, ma la vera partita deve ancora cominciare.

Primo tempo supplementare:

Per preparare il ripieno occorre fal bollire mezzo litro di panna con 150gr di cioccolato fondente fuso e 50gr di zucchero e far raffreddare completamente il composto.
Inizio a fondere il cioccolato a bagnomaria.
Fornello grande: l’acqua bolle troppo vigorosamente, trabocca e mi spegne il fuoco, che non si accende più.
Niente panico, fornello medio uno: l’acqua bolle piano, metto un ditino nel cioccolato per vedere se si intenerisce, l’acqua trabocca e mi spiegne il fuoco, che non si accende più.
Niente panico, fornello medio due: l’acqua bolle piano, metto un ditino nel cioccolato per vedere se si intenerisce, l’acqua trabocca e mi spiegne il fuoco, che non si accende più [eccheccazzo].
Sudori freddi, ultimo fornello, quello piccolo della caffettiera, l’acqua non bolle, il cioccolato si scioglie a preghiere. E intanto il tempo passa.
Nel frattempo cerco di far esplodere la cucina facendo uscire il gas da un fornello e incendiandolo con l’accendino, nella speranza che il fuoco asciughi gli augelli adiacenti, permettendomi così di recuperare il fornello. Non funziona, in compenso si manifestano affascinanti palle di fuoco a venti centimetri dal fornello. Decido che le mie sopracciglia mi piacciono e la smetto di giocare alla piccola suicida.
Faccio bollire il cioccolato nella panna….sulle prime è una stracciatella e penso che resterà per sempre separato, inspiegabilmente, però, dopo ore e ore che mescolo, diventa omogeneo.
Lo travaso subito in un recipiente freddo e mi dedico alla base.
Faccio il pan di spagna al cioccolato con 3 uova, mezz’etto di farina, 30gr di cacao in polvere  e 30gr di zucchero, solo che monto a parte le chiare. Sono talmente disperata che le monto con lo sbattitore per fare prima, ma rinnegherò per sempre questa scelta.
Spalmo la diarrea di nutria sulla placca da forno foderata di carta e cuocio a 200 per dieci minuti.

7 thoughts on “C’è sempre una prima volta, o “La Rigojanci” [part ciù] ✎

  1. Vale

    Ciao Larry!
    Mi permetti un piccolissimo suggerimento? La prossima volta….due minuti di microonde e non ci pensi più! Lo so che una brava cuoca come te inorridirà (sarà corretto? mah) di fronte a un simile condiglio ma….io sinceramente ho abbandonato l’odiosissima bagnomaria da mooooolto :)
    ciao, sei mitica
    Vale (amicadellagiraffa)

  2. Larry

    Hai ragione Vale, ma non è questione di essere puristi.
    È questione che in microonde finisco sempre col friggerlo e mi ritrovo con la massa separata dal grasso liquefatto che, oltre a far schifo, non serve a una cippa e ha preso un terribile odore di capelli bruciati.
    Invece, se lo sciolgo a bagnomaria, posso anche fare altro e il cioccolato si fonde in letizia senza il mio intervento e senza separazioni violente dovute a temperature sbagliate.
    ….certo, se poi io vado là a intingerci il ditino e mi estinguo i fornelli da sola, non è colpa della metodologia di fusione prescelta…

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